martedì 31 maggio 2011

Mantova e la ‘ndrangheta


La lite nel Pd cosentino è un fatto di poltrone ed è molto chiaro. E’ una magra consolazione sapere che Cosenza, però, non è un inedito nel panorama nazionale. Se lasciamo un attimo le beghe locali e guardiamo a cosa hanno portato, altrove, le divisioni, troviamo inaspettati intrecci con la Calabria. Questa storia è accaduta un anno fa a Mantova, e il dibattito – meglio: il litigio – era tutto incentrato indovinate su cosa? Sulla ‘ndrangheta (almeno lì non era questione di potere e poltrone). Ciò che qui conta però è il risultato da un punto di vista politico. Il sindaco Fiorenza Brioni aveva bloccato la “Villettopoli” sul lago dei Gonzaga (patrimonio Unesco dell’umanità) attirandosi le antipatie di mezzo partito. La conseguenza? Il Pdl approfittò della spaccatura tra i democratici per vincere le elezioni. E ora governa.
::: L’aneddoto si trova ne La ‘ndrangheta all’assalto delle terre dei Gonzaga, scritto da Claudio Mereghetti che dell’ex sindaco Brioni è il compagno. Il libro parla del potere dei cutresi, padroni nell’edilizia non solo a Reggio Emilia e Modena. Racconta Paolo Casicci sul “Venerdì di Repubblica” uscito ieri che nessuno dei quattro editori dai quali Mereghetti s’è rivolto ha accettato la pubblicazione: due per paura, in particolare, e uno perché non credeva nella “moda passeggera” dei libri sulla mafia calabrese. Ora il pamphlet esce grazie a un piccolo Comune del Mantovano (Quingentole) e alla Cooperativa dei librai che organizza il famoso Festival della lettura: il ricavato delle vendite andrà all’associazione antimafia “Spezziamo l’indifferenza”.
::: Perché quello di Mantova, prima che un caso politico che oggi dovrebbe far riflettere il Pd cosentino e in generale calabrese (è matematica più che politologia: spaccarsi significa spianare la strada agli avversari), è sintomatico anche di come la ‘ndrangheta viene avvertita al nord. Le polemiche infinite sulla presenza del fenomeno in Lombardia ne sono un chiaro esempio. “L’omertà di un Nord negazionista sembra più potente dell’omertà al Sud”, si legge nel libro. Certo, quanto a negazionismo anche qui non ci facciamo mancare niente…
::: Per concludere. Sarà anche “una moda passeggera” – come ha detto quell’editore che ha sbattuto la porta in faccia a Mereghetti – ma sono giorni di uscite a iosa sugli scaffali delle librerie italiane: si va da Alveare (di Giuseppe Catozzella, edito da Rizzoli) a L’intoccabile. Da Milano a Londra, la storia vera di una principessa della ‘ndrangheta (Marisa Merico per Sperling&Kupfer), per arrivare a Mafia a Milano (di M. Portanova, G. Rossi e F. Stefanoni, edito da Melampo), che nel titolo sembra richiamare, capovolgendolo, il “Miracolo” di Vittorio De Sica.


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