mercoledì 8 agosto 2012

Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei Pino Aprile incontra i firmatari dell'appello Sabato 8 settembre 2012


Immagine di copertina





Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei
Pino Aprile incontra i firmatari dell'appello


Sabato 8 settembre 2012 – ore 16 (chiusura ore 18,30)
Lido Moby Dick – Margherita di Savoia (Barletta)

Una data evocativa, l'8 settembre. Un luogo d'incontro che porta nel nome il marchio della storia. 
Si avvicina il momento della verità per Pino Aprile e per il movimento politico che in tanti gli stanno chiedendo di organizzare. L'autore di Terroni incontrerà al Moby Dick – grazie alla cortesia di Antonio Capacchione – i firmatari della lettera dal titolo “Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei”. 

L'appello può ancora essere firmato su www.appelloaprile.tk

All'incontro potranno partecipare tutti gli aderenti e i sottoscrittori, in veste di singoli o di rappresentanti di associazioni.

In sede sarà richiesto il pagamento di una quota simbolica individuale (2 euro) per spese organizzative. Capacchione ha rinunciato a qualunque compenso per la sua struttura.

Saranno studiate nelle prossime settimane modalità per consentire una partecipazione ampia dei sottoscrittori ed aderenti all’appello. Ma l'iniziativa nasce senza una organizzazione professionale e senza una regia precostituita. Sono quindi graditi i contributi perché la giornata possa essere un vero e proprio incontro costruttivo.

n.b. : l’incontro è riservato ai sottoscrittori ed aderenti all’appello che si registreranno entro il 05 Settembre 2012.



Di seguito il testo dell'appello

Caro Pino,

la Lega Nord è fuori dal governo e si è avvitata in una crisi forse irreversibile eppure lo spirito antimeridionale della politica italiana non si è affatto attenuato. Lo dimostra l'indicazione degli scrittori del Novecento da inserire nei programmi scolastici. Lo conferma l'applicazione del federalismo voluta dal governo Monti: anticipo dell'Imu al 2012 con simultaneo taglio del fondo di riequilibrio, in modo da portare risorse dove ci sono i ricchi. E, nello stesso tempo, silenzio sui diritti minimi da garantire in tutto il territorio nazionale, e il silenzio in tempi di federalismo equivale a diritti zero per i cittadini del Sud. Ma questo non può sorprenderti: la legge si applica al Nord e si interpreta per i meridionali; va così da 151 anni e il razzismo dotto di chi ha studiato alla Bocconi cambia solo i toni rispetto a quello becero di chi si è diplomato per corrispondenza alla scuola Radio Elettra.

Le celebrazioni organizzate per i 150 anni hanno un merito: aver portato l'attenzione sulle statistiche, con la Banca d'Italia costretta ad ammettere che l'area di Napoli aveva un Pil del 40% superiore alla media nazionale. E se da +40% scivoli fino a -40% non può essere per responsabilità interne: è perché hai ceduto alla forza. Come a Pietrarsa il 6 agosto 1863. Ma il vento sta cambiando e dopo Gaeta oggi Napoli è libera da ceti politici eterodiretti. Ciò incoraggia chi crede che ogni comunità possa scegliere la propria strada, senza aspettare un placet.

E' il momento di osare. Va promosso un movimento che abbia a cuore gli interessi delle Terre del Sud. Libero e democratico, certo, ma soprattutto schietto, orgoglioso, allegro, mediterraneo. Un movimento aperto, ma che tenga fuori chi ha governato a braccetto con partiti nordisti e oggi magari cerca di riverniciarsi. Un movimento che punti nelle elezioni del 2013 a una rappresentanza diretta in Parlamento e che subito dopo apra città per città una fase costituente sulla strada da intraprendere perché i giovani del Sud possano contare in Europa senza esser costretti a lasciare le proprie Terre.

Caro Pino,  

nessuno meglio di te ha saputo raccontare cosa eravamo, cosa siamo diventati e cosa potremmo essere noi Terroni. Ecco perché crediamo che qualsiasi progetto di riscatto non possa che vederti alla testa. Lo sappiamo: puntare a uno scranno a Montecitorio appare poca cosa, per la distanza tra quanto si potrà fare e quanto servirebbe alle nostre Terre. Ma l'impegno che chiediamo a noi stessi e l'invito che ti rivolgiamo è di considerarlo il primo passo. Verso nuovi ambiziosi obiettivi.

domenica 15 luglio 2012

Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei Lettera aperta a Pino Aprile



Caro Pino,

la Lega Nord è fuori dal governo e si è avvitata in una crisi forse irreversibile eppure lo spirito antimeridionale della politica italiana non si è affatto attenuato. Lo dimostra l'esclusione degli scrittori meridionali del Novecento dai programmi scolastici. Lo conferma l'applicazione del federalismo voluta dal governo Monti: anticipo dell'Imu al 2012 con simultaneo taglio dei fondi per i Comuni poveri, in modo da portare risorse dove già ci sono i soldi. E, nello stesso tempo, il governo ha dimenticato di elencare i diritti minimi da garantire in tutto il territorio nazionale, un silenzio che equivale a diritti zero per i cittadini del Sud. Ma questo non può sorprenderti: la legge si applica al Nord e si interpreta per i meridionali; va così da 151 anni e il razzismo dotto di chi ha studiato alla Bocconi cambia solo i toni rispetto a quello becero di chi si è diplomato per corrispondenza alla scuola Radio Elettra.

Le celebrazioni organizzate per i 150 anni hanno un merito: aver portato l'attenzione sulle statistiche, con la Banca d'Italia costretta ad ammettere che l'area di Napoli aveva un Pil del 40% superiore alla media nazionale. E se da +40% scivoli fino a -40% non può essere per responsabilità interne: è perché hai ceduto alla forza. Come a Pietrarsa il 6 agosto 1863. Ma il vento sta cambiando e dopo Gaeta oggi Napoli è libera da ceti politici eterodiretti. Ciò incoraggia chi crede che ogni comunità possa scegliere la propria strada, senza aspettare un placet.

E' il momento di osare. Va promosso un movimento che abbia a cuore gli interessi delle Terre del Sud. Libero e democratico, certo, ma soprattutto schietto, orgoglioso, allegro, mediterraneo. Un movimento aperto, ma che tenga fuori chi ha governato a braccetto con partiti nordisti e oggi magari cerca di riverniciarsi. Un movimento che punti nelle elezioni del 2013 a una rappresentanza diretta in Parlamento e che subito dopo apra, città per città, una fase costituente, perché i giovani del Sud possano contare in Europa senza esser costretti a lasciare le proprie Terre.

Caro Pino,  

nessuno meglio di te ha saputo raccontare cosa eravamo, cosa siamo diventati e cosa potremmo essere noi Terroni. Ecco perché crediamo che qualsiasi progetto di riscatto non possa che vederti alla testa. Lo sappiamo: puntare a uno scranno a Montecitorio appare poca cosa, per la distanza tra quanto si potrà fare e quanto servirebbe alle nostre Terre. Ma l'impegno che chiediamo a noi stessi e l'invito che ti rivolgiamo è di considerarlo il primo passo. Verso nuovi ambiziosi obiettivi.

In serata il primo elenco di personalità della cultura, giornalismo, società civile e spettacolo che hanno già sottoscritto l'appello

Per sottoscrivere l'appello scrivere a info@partitodelsud.eu 


Primi Firmatari:

venerdì 11 maggio 2012

IL PARTITO DEL SUD FA ANCORA UN PASSO IN AVANTI

COMUNICATO CONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALE PARTITO DEL SUD





Il CDN del Partito del Sud esprime la propria piena soddisfazione nell'analisi del voto di queste ultime elezioni amministrative che ha visto il Partito del Sud presente, come unica realtà meridionalista, in tutta la penisola dalla Sicilia al mantovano. Il grande lavoro che le donne e gli uomini del Partito, dai militanti ai dirigenti locali e nazionali, hanno condotto in questi anni ha finalmente portato a risultati più che soddisfacenti anche da un punto di vista percentuale sui territori in cui le locali sezioni hanno deciso di partecipare alla competizione elettorale.

 Dopo avere analizzato le indicazioni emerse dalle ultime elezioni amministrative 2012 il Consiglio Direttivo Nazionale, rivolge un doveroso ringraziamento ai nostri candidati ed ai nostri elettori e prende atto dell’ottimo comportamento di tutti i dirigenti e quadri del Partito sui diversi territori, degli importanti accordi sottoscritti con Partiti e Movimenti alleati, a tutela e salvaguardia delle proprie idee e strategie. Inoltre si complimenta con tutti quanti, dirigenti, candidati e militanti, hanno fattivamente lavorato a supporto dell’imponente lavoro che ha permesso la partecipazione del Partito alle elezioni che hanno aumentato la nostra visibilità e riconoscibilità.

 Se infatti analizziamo il voto dobbiamo rimarcare il risultato di San Giorgio a Cremano dove la lista Partito del Sud, guidata da Aldo Vella ed andando alle elezioni in completa autonomia dagli altri partiti, ha raggiunto il 2,45% . Così come a Palermo i cinque candidati del Partito nelle liste di Fabrizio Ferrandelli hanno ottenuto ottimi risultati di preferenza, inoltre il ballottaggio raggiunto dal nostro candidato Sindaco lascia ancora la porta aperta al possibile raggiungimento di altri importanti traguardi, così come successo l'anno scorso a Napoli con Luigi de Magistris. Ottimo anche il comportamento del nostro candidato a Moglia (MN) che è risultato essere al secondo posto assoluto delle preferenze dei voti della lista che ha raggiunto il 5,51% totale. Infine a Gaeta Antonio Ciano, il Brigante del Sud, presente in una lista in appoggio al Sindaco meridionalista Raimondi ha portato il suo contribuito per raggiungere il ballottaggio che, come a Palermo, ci auguriamo possa portare alla vittoria finale il candidato Sindaco da noi sostenuto e ad ulteriori soddisfazioni il nostro Partito ed i nostri uomini che sui territori così bene hanno figurato.


 Il Partito del Sud cresce in visibilità e consensi, pubblicamente espressi sia da alcune forze politiche sia dagli elettori con il voto, verso le nostre idee e per la dignità con cui queste venivano sempre esposte, cioè con la dovuta fermezza e senza mai chiedere aiuto o l'elemosina di nessuno, così come importante sottolineare la consapevolezza raggiunta da ciascuno di noi sul fatto che si può partecipare alle elezioni rivendicando liberamente il proprio orgoglio d'appartenenza, basandosi solo sul proprio impegno ed in completa autonomia. Guardando avanti crediamo inoltre che importanti sfide siano all'orizzonte: In Sicilia le quasi certe regionali a breve e, ovviamente, le politiche nazionali del 2013. Come già ribadito con vari comunicati e all'ultimo congresso di Napoli il nostro Partito intende proseguire nella strada tracciata della ricerca di sinergia con quei soggetti che per visione di strategia politica possono essere più vicini ai nostri ideali, così come già sperimentato negli ultimi anni e perciò dichiariamo la nostra convinta disponibilità a collaborare da subito alla ricerca di un percorso comune, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, al fine di creare un fronte popolare meridionalista coeso, serio e credibile, con quei partiti, movimenti e associazioni civiche che si ispirano al meridionalismo identitario, al federalismo cattaneano e all’area progressista, insieme alla difesa della legalità, alla lotta senza quartiere a tutte le mafie ed all'opposizione netta allo smantellamento del welfare, richiesto dall'Europa della finanza e delle banche, condotto dall'attuale governo Monti.

 Affermiamo altresì che bisogna continuare il radicamento sui territori ed accellerare con il tesseramento 2012 per passare dalle diverse centinaia di adesioni di oggi alle migliaia di domani, in un percorso di crescita che si concretizzi nel numeri degli iscritti, delle sedi, degli attivisti e dell’ azione politica sui territori, in modo da continuare il dialogo con le forze sane del meridionalismo, quello non ascaro e non alleato dei nemici del Sud che hanno sostenuto in passato il governo Berlusconi-Tremonti-Bossi e i suoi provvedimenti ferocemente antimeridionali. Tutto ciò al fine di proseguire nella costituzione del fronte meridionalista, alternativo sia alla stantia partitocrazia di oggi sia ai soliti "gattopardi"col cuore sempre a destra che inquinano, purtroppo, con la loro mefitica presenza il meridionalismo sano che si rifà alla grande tradizione di maestri come Dorso e Salvemini.

mercoledì 2 maggio 2012

MANTOVA ANCORA IN AZIONE IL PdSUD: Attivisti di eQual davanti all’outlet per un 1° Maggio senza acquisti

Un Primo Maggio di azione politica per alcuni attivisti di eQual, movimento sorto di recente a Mantova. Hanno fatto irruzione alla Città della Moda per segnalare l’apertura dell’outlet e per invitare i clienti a non spendere, in questa giornata, un euro. Sui cartelli segnaletici hanno scritto inoltre “sfruttamento” e altri slogan contro la snaturamento della festa del lavoro 




MANTOVA. Primo Maggio d’azione per un nuovo gruppo di iniziativa politico-sociale sorto di recente a Mantova: eQual. Dodici appartenenti al movimento hanno fatto oggi un’incursione alla Città della Moda di Bagnolo San Vito per segnalare l’apertura dell’outlet nonostante la festa del lavoro. Il gruppo di eQual, con alcuni attivisti di Rifondazione, Associazione Civica Mantovana e Partito del Sud, ha collocato sotto ai cartelli stradali nei pressi del grande centro commerciale scritte come “sfruttamento” oppure slogan come “boicottate chi sfrutta, non comprando in questa giornata”.
Successivamente sono stati distribuiti ai clienti  cartellini con la scritta "Il lavoro è un diritto, ma non ad ogni costo. Sostieni i lavoratori e boicotta chi li sfrutta: oggi non comprare nulla", con impresso un singolare prezzo “0 euro”. Un modo per sottolineare che la dignità del lavoro non è in vendita.
"Una forma di protesta - spiega il gruppo eQual - contro la decisione di tenere aperto il Primo Maggio; la festa dei lavoratori dovrebbe essere un giorno festivo e di riflessione per tutti. Con l'estrema deregulation degli orari di apertura, questa ricorrenza, invece, viene sacrificata per un pugno di scontrini in più. Per le lavoratrici e per i lavoratori opporre resistenza a questa situazione diventa difficile: i numerosi contratti a tempo determinato da rinnovare di volta in volta sono, specialmente per chi ha anche affitti e rate da pagare, una spada di Damocle che fa accettare condizioni di lavoro al ribasso".
"L’iniziativa - è il bilancio che fa Marco Rossi di eQual - ha avuto successo, poiché parecchi clienti che si apprestavano a entrare nell’outlet, appena hanno ascoltato le nostre ragioni e quelle di chi lavoro nel centro commerciale, sono tornati indietro, lasciando così intendere di condividere la protesta. Anche alcune commesse hanno solidarizzato con noi. Hanno compreso che i cartelli per il boicottaggio e i cartellini 0 euro sono iniziative di solidarietà diretta verso i lavoratori e le lavoratrici. Il nostro invito, a occupati e disoccupati, è quello di solidarizzare con i dipendenti dell’outlet e di tutti i centri della grande distribuzione, boicottando queste strutture quando tengono aperto nei giorni festivi. Il nostro slogan slogan è: un torto fatto a uno è un torto per tutti”.

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martedì 1 maggio 2012

Si è concluso con successo il “Terrone Day” in Provincia di Mantova il 28 aprile 2012


Il Partito del Sud


Comunicato Stampa


Si è concluso con successo il “Terrone Day”
in Provincia di Mantova il 28 aprile 2012

Per tutti i Sud del mondo contro ogni discriminazione

Il Partito del Sud ha portato a termine, con successo, il “Terrone Day” in provincia di Mantova il 28 aprile 2012, effettuando attività di volantinaggio durante la mattina dinnanzi al Comune leghista di Castelbelforte e con un evento politico-culturale nel pomeriggio a San Giorgio di Mantova.

Il Partito del Sud della Provincia di Mantova ringrazia l’amministrazione comunale di San Giorgio di Mantova per la gentile ospitalità concessa per la sessione pomeridiana del “Terrone Day”.  I calorosi saluti da parte dell’Assessore Beniamino Morselli e della vice Sindaco Patrizia Modena sono stati particolarmente graditi e confermano la certezza, già espressa dalla direzione del Partito, che in Italia è possibile costruire l’unità del Paese attraverso le persone oneste e di buona volontà da Nord a Sud, passando per il Centro, all’interno dell’Europa, in un contesto di federalismo giusto e solidale.

Il Partito del Sud è particolarmente grato agli illustri ospiti che si sono succeduti sul palco durante il dibattito e lo spettacolo.  L’autore Pino Aprile, il musicista Mimmo Cavallo, il regista Marco Rossano, l’attore Roberto D’Alessandro e l’assessore allo sviluppo del Comune di Napoli, Marco Esposito, hanno parlato di meridionalismo e delle ragioni del Sud, ricordando che 151 anni di “mala unità” hanno danneggiato le popolazioni degli ex territori dello stato indipendente delle Due Sicilie in modo devastante, e che oggi è nell’interesse di tutta l’Italia che il Sud riesca a riscattarsi e a rilanciarsi.

Il “Terrone Day” nasce come reazione del segretario provinciale di Mantova del Partito del Sud, Francesco Massimino, ad un episodio avvenuto lo scorso dicembre nella sala consiliare di Castelbelforte, quando venne  insultato da persona del pubblico mentre la giunta leghista era al lavoro in un’altra stanza.

La parola “terrone”, inserita nella denominazione dell’evento, su cui in questi mesi si è letto condivisioni o distinguo di varia natura, opinioni tutte indifferentemente rispettabili, conducono il Partito del Sud ad invitare, in questa specifica occasione, a non guardare "il dito ma la luna", e cioè la valenza politica dell'evento. Forse per la prima volta dei meridionali residenti nell’Italia settentrionale hanno alzato la testa e hanno dimostrato con i fatti, in modo pacifico, democratico e senza prepotenza alcuna, che non accettano più di essere insultati o derisi per la loro origine senza reagire in modo democratico. 
Non importa se questi cittadini meridionali, ed anche i loro sinceri amici settentrionali, fossero cento, mille o centomila: da oggi è iniziata una nuova era, il messaggio, che speriamo sia stato ben compreso, è che i cittadini  meridionali non abbasseranno più la testa davanti all'offesa e alla prevaricazione dei loro diritti, e che da questo momento non si tornerà più indietro!

Il Partito del Sud ricorda che sarà presente alle elezioni amministrative al Nord con candidati presenti in alcune liste civiche.  Nella provincia di Mantova, il candidato del Partito del Sud, Tommaso Pelliccia, sarà presente nella lista civica ViViMoglia e Bondanello, a sostegno del candidato sindaco Marco Mondini. 
La lista ViViMoglia e Bondanello, come ha indicato Mondini durante il suo graditissimo intervento al “Terrone Day”, ha recepito nel programma una serie di punti proposti dal Partito del Sud a vantaggio di tutti i cittadini del Comune, del nord come del sud, contro ogni tipo di egoismo e di discriminazione. 

Francesco Massimino,
Coord. Provinciale di Mantova del PdSUD  


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lunedì 30 aprile 2012

Terrone Day - Castelbelforte ( MN) / San Giorgio di Mantova (MN) del 28/04/2012 : Foto Ricordo

Lo scrittore e giornalista Pino Aprile . 
Il Regista e attore Roberto D'Alessandro

Marco Rossano autore del documentario "Cento passi per la libertà"

Il cantautore Mimmo Cavallo con l'uniforme da ufficiale borbonico prodotta da Salvatore Argenio e Annamaria Pisapia

L'intervento di Marco Esposito,Assessore allo sviluppo ed attività produttive della giunta napoletana del Sindaco Luigi de Magistris 


L'intervento di Pino Aprile , al suo fianco Rosanna Gadaleta e Francesco Massimino del PdSUD. 


Alcuni dei partecipanti al volantinaggio di solidarietà svoltosi al mattino a Castelbelforte ( MN)

Sole e antirazzismo...da "La Gazzetta di Mantova" web




CASTELBELFORTE. E venne il giorno del Terrone. OTerrone Day, come è stata chiamata dagli stessi organizzatori la manifestazione d’orgoglio meridionalista messa in piedi dal Partito del Sud. Nel volantino che da settimane annunciava l’iniziativa, un sole splendente campeggiava ed era la “o” di terrone. Giornata suddivisa in tre tappe: in mattinata a Castelbelforte, pomeriggio a San Giorgio e alla sera la cena in un ristorante di Gazoldo.
Iniziamo dalla mattinata, e da un gazebo montato davanti al municipio di Castelbelforte, cioè proprio lì dove tutto nacque alcuni mesi fa. Durante la sospensione di una seduta consiliare, un cittadino tra il pubblico espresse ad alta voce opinioni non proprio benevole verso i «terroni». Ad ascoltare c’era Francesco Massimino, referente provinciale del Partito del Sud, che protestò.
Il giorno seguente chiamò la Gazzetta riferendo indignato che né il sindaco né il suo vice, leghisti gli avevano presentato delle scuse.
Serviva uno scatto d’orgoglio, così ebbe l’idea. «È l’orgoglio di essere meridionali – spiega – ma noi, Partito del Sud, non siamo la Lega del Sud. Lo dimostra il fatto che ho sposato una donna del posto, i miei figli sono nati qui e io abito nel Mantovano da 22 anni». La rabbia c’è, ancora tanta: «Non accettiamo più di essere etichettati come dei parassiti, dei mafiosi, la palla al piede del Nord» si sfoga «non vogliamo più sentirci stranieri in casa nostra e non vogliamo più leggere il famoso cartello: non si affitta ai meridionali».
Orgoglio meridionalista, gridato sotto le finestre della sindaca padana Graziella Bussolini...

Proiezione a Mantova - dal blog "Cento passi per la libertà" di Marco Rossano








Sabato 29 aprile a San Giorgio di Mantova si è svolto l'evento "Terrone Day" organizzato dal Partito del Sud. Sono stato invitato a presentare e a parlare del documentario "Cento passi per la libertà". È stata la prima volta che l'ho presentato in Italia in una città che non fosse Napoli. L'idea dell'evento è nata a gennaio dopo che il coordinatore per la provincia di Mantova del Partito del Sud, Francesco Massimino, durante una riunione del consiglio comunale di Castelbelforte è stato pesantemente insultato da alcuni esponenti leghisti. Da quel momento Massimino e il coordinamento del Partito del Sud si sono messi al lavoro per organizzare la giornata che hanno denominato "Terrone Day". Oltre a me sono stati invitati il giornalista Pino Aprile, ormai guru del meridionalismo con i suoi libri "Terroni" e "Giù al Sud", il musicista Mimmo Cavallo che sta portando in giro per l'Italia il suo ultimo album "Quando saremo fratelli uniti", il regista attore Roberto D'Alessandro sulle scene da quasi un anno con l'adattamento teatrale di "Terroni". Inoltre è stato invitato anche Marco Esposito assessore allo sviluppo del comune di Napoli. Devo premettere che a me non sono d'accordo con il nome scelto per l'evento. Credo che il termine "terrone" dovrebbe essere bandito. Su questo argomento mi scontro spesso con settentrionali e meridionali perchè i primi dicono che è uno sfottò e i secondi vogliono cambiare l'accezione negativa del termine e trasformalo in motivo di orgoglio. Per me il termine "terrone" è un insulto, è dispreggiativo e volerne cambiare il senso e addirittura affermare di essere orgoglioso di essere terrone lo trovo fuori luogo, lontano da me ed è come sentirsi culturalmente inferiore. Come tanti insulti razzisti si dovrebbe smettere di usarlo e dovrebbe essere sanzionato.Io sono partenopeo, napoletano, meridionale, italiano, europeo, essere umano. E basta

La giornata è stata divisa in due parti. La mattina volantinaggio e protesta davanti al municipio di Castelbelforte. Pausa pranzo con porchetta offerta dai "mantovani",  pomeriggio culturale presso l'Auditorium di San Giorgio di Mantova con gli interventi degli ospiti e per concludere cena "Al Pesce d'oro" di proprietà ovviamente di un emigrante campano in terra lombarda. 
Riesco ad arrivare, a causa del traffico intenso, soltanto intorno alle 13.30 giusto in tempo per assaggiare l'ottima porchetta, salutare tutti e poi correre all'Auditorium per le prove tecniche. Tra i volti conosciuti c'è anche Tony Quattrone arrivato direttamente da Napoli. Ma le provenienze sono le più disparate: da Roma, da Viareggio, da Bologna, Reggio Emilia e anche da Barcellona. Infatti ritrovo anche il professore Giovanni Cutolo conosciuto durante una proiezione a Barcellona. Dopo i saluti Francesco Massimino porta me e Mimmo Cavallo all'Auditorium per le prove,una struttura che fa parte del Centro Culturale del comune di San Giorgio di Mantova, uno spazio adibito a concerti, incontri, proiezioni con zona bar all'esterno e all'interno che è diventato un punto di riferimento culturale e di svago per i giovani e meno giovani del piccolo comune. 
Lo spazio da 200 posti è molto bello e funzionale purtroppo però alcune attrezzature non sono delle migliori e il tecnico, anche lui un ragazzo di una ventina d'anni, non è molto esperto. Mimmo ha subito dei problemi perchè nell'Auditorium non c'è uno spinotto per collegare la chitarra alle casse e ha problemi anche con le basi musicali. Francesco cerca di risolvere la situazione chiamando il figlio, che fa il dj, e chiedendogli di recuperare lo spinotto. Ma intanto Mimmo deve accontentarsi di cantare "unplugged". D'altro canto anche io ho i miei problemi perchè il disco esterno che ho portato non è compatibile con il Pc del centro e inoltre l'immagine proiettata si vede in rosso e non riusciamo a risolvere il problema. Alla fine il tecnico, dopo una telefonata al suo collega, capisce che il problema è del cavo che non funziona bene e quindi bisogna stare attenti a come si muove per non fargli fare contatto. Ma alla fine risolviamo tutto. 
Intanto la sala comincia a riempirsi e conosco Fabrizio, tesserato nel Partito del Sud di Bologna, che dovrebbe presentarmi e farmi delle domade durante il mio intervento. Ha una storia di vita interessantissima. È nato in Venezuela da genitori siciliani trasferitisi in Sudamerica. Poi prima del colpo di stato sono tornati in Sicilia e a 17 anni Fabrizio si è trasferito a Bologna. Arrivano anche gli ospiti: Pino Aprile con il suo inseparabile berretto e Roberto D'Alessandro. Purtroppo macherà il giornalista Lino Patruno che, a quanto pare, sembra sia stato trattenuto a Reggio Calabria dal suo editore. Ritrovo anche Andrea Balia e Francesco Mennaarrivati anche loro da Napoli. Il pomeriggio inizia con l'intervento di Massimino che spiega il perchè del "Terrone Day" e l'idea di organizzare l'evento dopo gli insulti ricevutia gennaio perchè meridionale. E dichiara che è un incontro per tutti i sud del mondo e contro tutte le discriminazioni. Sale sul palco Rossana Gadaleta presidente della commissione internet e comunicazione del Partito del Sud che presenta Pino Aprile che non può trattenersi molto in quanto deve raggiungere la Sicilia per la presentazione del suo libro. Il suo intervento, come al solito, è molto interessante e pieno di spunti. Sono tre i punti che affronta: il primo è di stare attenti agli obiettivi che si prefiggono e di non fare passi troppo lunghi perchè si rischia di fallire. Si scaglia poi contro la Fornero e le sue ultime dichiarazioni sull'essere piemontese e quindi abituata al lavoro. Afferma Pino che è un modo per dividere e mettere gli italiani gli uni contro gli altri alimentando un sentimento razzista e cercando uno complicità inespressa, ma palese con i razzisti che pensano che ci sono due italie. Poi parla anche dell'editoriale di un importante giornale italiano che dopo le dimissioni di Bossi titola "e ora chi difende le ragioni del nord". Ovviamente Pino si chiede sorpreso "da chi" dovrebbero essere difese dato che tutto il potereeconomico, politico, finanziario e al nord. Inoltre commenta anche il controeditoriale, sempre dello stesso giornale, scritto da un giornalista palermitano, che parla di vizi meridionali in salsa leghista come se, continua Pino, anche quando loro rubano la colpa è sempre dei meridionali. Finito il suo intervento deve andare via e scappa per prendere l'aereo.
Sale sul palco Mimmo Cavallo che si prepara a suonare, ancora senza spinotto, il miglior repertorio dell'album"Quando saremo fratelli uniti". Dopo Mimmo è il turno di due assessori del comune di San Giorgio che hanno concesso lo spazio per l'evento. È interessante il discorso dell'assessore Beniamino Morselli che afferma di aver scoperto, dopo la lettura del libro di Pino Aprile, molte cose di cui non era a conoscenza sia perchè non studiate a scuole e sia, dichiara, per una pigrizia di non andare ad approfondire certi discorsi. Insomma è stata una spontanea e onesta assunzione di responsabilità. 
Dopo l'intervento dell'assessore è il momento di Roberto D'Alessandro che recita alcuni monologhi dello spettacolo "Terroni". È davvero un animale da palco. Ha una presenza corporale e un'intensità che cattura l'attenzione di tutto il pubblico. E quando arriva alla fine del monologo "qualcuno è meridionalista" ho la pelle d'oca. Dopo il suo intervento ritorna sul palco Mimmo, con il vestito da scena da soldato borbonico che utilizza durante i suoi spettacoli, per un ultimo brano. Prima di cantare si rivolge al pubblico riaffermando l'importanza dell'evento e del percorso che è stato intrapreso e che non bisogna permettere a nessuno di distruggere i propri sogni. 

Arriva finalmente il mio turno. Salgo sul palco e chiedo a Tony di riprendermi. Brevemente spiego perchè ho voluto realizzare un documentario sulla campagna elettorale di Napoli: ero stanco di vedere la mia città raccontata negativamente come se ci fosse solo immondizia, criminalità e camorra. Volevo documentare quello che a Napoli stava accadendo, il risveglio e la partecipazione di una città intera. Ho concluso l'intervento ricordando e ringraziando Angelo Forgione per tutto il lavoro che fa con il movimento VANTO e sottolineando l'importanza del video per promuovere quanto di buono e positivo c'è di Napoli e di tutto il sud. Dopo la proiezione c'è stato il dibattito con il pubblico. Sono state fatte tante domande e osservazioni sia sul documentario sia sulla situazione generale del sud. Io, come già altre volte, ho cercato di affermare l’importanza di parlare e far vedere le cose positive di Napoli e del sud in genere. Dal pubblico Tony ci ha fatto osservare che un video da lui girato sul lungomare di Napoli chiuso al traffico, in pochi giorni è stato visto da quasi 6000 persone. Questo per dire che la gente, non solo a Napoli, ha voglia di vedere quanto c’è di positivoin città. Un altro argomento che ho toccato è quello della mentalità. Spesso mi è capitato di incontrare durante le proiezioni del documentario, ma anche in altri contesti, persone che dicevano che il problema di Napoli e del sud è la mentalità. Io credo che la mentalità è la stessa in tutta Italia, ma che si mostra con modalità differenti lungo tutta la penisola. Ed è la mentalità che potremmo definire mafiosa e cioè della prepotenza, della tracotanza, della presunzione e della furbizia che unisce come non mai tutta l’Italia. E parlando di ciò che è accaduto a Napoli cerco di combattere lo stereotipo e il pregiudizio per cui il problema del sud è la mentalità. Ma poi, che significa è colpa della mentalità? Secondo me è il modo migliore di una parte della popolazione sia al nord sia al sud di non voler vedere i problemi e le cause che li generano e quindi di risolverli.

Durante il mio intervento arriva l’assessore Marco Esposito che è il prossimo a salire sul palco. E fa un discorso davvero interessante. Come tanti di noi anche Marco non sentiva di essere "diverso", ma solo italiano. Ci racconta che ha cominciato a rendersene conto quando è andato a lavorare a Milano diversi anni fa. Cercava una casa in affitto e durante una telefonata la padrona di casa gli disse che non gli avrebbe affittato la stanza perchè napoletano. "Sa cosa si dice sui napoletani?", disse la signora, "mi scusi, ma lei di dove è?" chiese Marco. "Sono di Bologna", rispose. "E sa cosa si dice delle bolognesi?". L'assessore ci racconta questa storia come se fosse una barzelletta, ma purtroppo è una storia vera. E che altra risposta poteva dare? Continua il suo discorso che si sposta sulla chiusura di mentalità che si trova al nord, probabilmente dovuta alla crisi o a un certo modo di fare politica degli ultimi anni a cui bisogna contrapporre un altro tipo di cultura che caratterizza il modo di essere e di pensare dei meridionali. E fa un esempio: un bando dell'Expo che potrebbe essere un'occasione di rilancio e di sviluppo per tutto il territorio nazionale afferma che le ditte che possono partecipare devo risiedere entro 350 km da Milano. In questo modo, continua l'assessore, si taglia in due l'Italia e si va contro uno dei principi fondamentali dell'Europa, la libertà di movimento dei lavoratori. Ci si preclude a priori la possibilità di far lavorare i migliori, che possono trovarsi dentro o fuori quei 350 km in nome di un criterio di residenza per tutelare non si sa bene cosa. È questa la chiusura di cui parla e che fino a pochi anni fa non era caratteristica delle grandi città del nord. Afferma che nessuno di noi al sud si sogna di fare un sud più chiuso ancora, al contrario sono benvenuti tutti sia quelli che vengono dall'altra sponda del Mediterraneo sia quelli dall'Oriente, dal nord Italia etc. Ma, afferma Esposito, "se questo discorso non dovesse essere capito e nel resto del paese dovesse proseguire questa chiusura che rende l'Italia un posto sempre più difficile da vivere, per lavorare, per mantenerci a un livello elevato nel mondo anche dal punto di vista culturale, se l'Italia diventa sempre più chiusa perchè governata sempre da persone chiuse allora a noi conviene separarci e tornare quello che siamo sempre stati. Un posto splendido al centro del Mediterraneo, un posto dove tutti sognavano di andare almeno una volta nella vita. E ci concentriamo a migliorare le cose che vanno male da noi e a far venire da noi il meglio che c'è nel mondo per ripristinare le nostre ricchezze senza chiudere a nessuno". Un discorso questo di Marco Esposito molto forte sul quale mi trovo completamente d'accordo. Marco continua affermando che da questa situazione di crisi, di lotta contro poteri forti, e in parte occulti, possiamo uscirne solo con un altro potere: quello delle persone perbene che non hanno bisogno di vendersi o stare insieme per un patto di sangue o per altri riti, ma per orgoglio, dignità e voglia di cambiare le cose. E sono sempre di più. E ci fa alcuni esempi anche di buona amministrazione. Ha da poco preso degli accordicon una compagnia assicurativa britannica per superare il blocco delle assicurazioni italiane sulla città di Napoli. Da luglio saranno disponibili per i residenti a Napoli delle assicurazioni "normali" a prezzi normali e non più discriminatorie. Hanno firmato la convenzione e guarda caso l'amministratore delegato della compagnia è una napoletana che, come tanti altri napoletani che vivono in altre parti di Italia o nel mondo, ha voglia di aiutare la città. Questo secondo me è il messaggio più forte. Per anni siamo stati costretti ad andare via, ma oggi come non mai dall'estero e fuori dalle dinamiche corrotte di un paese alla deriva, possiamo aiutare Napoli, il sud e tutto quello che c'è di buono in Italia a cambiare e tornare a essere quel posto splendido al centro del Mediterraneo dove tutti sognavano di andare almeno una volta nella vita.